CLIENTE: Coats Mez di Friburgo già cliente e partner a cui Tecnorama ha fornito a più riprese numerosi macchinari innovativi sia per il loro laboratorio (sistemi Dos&Dye®) che per la produzione in tintoria (Dosorama S e Dosorama LP) con dissolutori e sistemi automatici di trasferimento delle ricette dosate alle varie macchine di tintura.
ESIGENZA: studiare e realizzare un sistema in grado di trasferire il concetto “full automatic” del sistema Dos&Dye® installato nel loro laboratorio anche a piccole partite della produzione (da 1 kg. fino a 36 kg.).
LA SFIDA
Realizzare la prima tintoria al mondo completamente automatica ed interconnessa, capace di lavorare senza personale addetto per molte ore con possibilità di un controllo anche via remoto e dalle prestazioni veramente eccezionali, con estrema soddisfazione del cliente.
La soluzione Tecnorama
Dos&Dye® 6000 entrato in funzione all’inizio del 2005 e trasferito nella tintoria Mez Craft di Budapest nel 2014.
I RISULTATI
Produzione fino a 375 bagni filato al giorno, a pieno regime fino a 450 bagni nelle 24 ore.
Prestazioni di riproducibilità su filato di poliammide e poliestere con il “right first time”: 98%.
La redditività di tale soluzione tecnica, riguardante i costi della tintura delle piccole partite di filato, risultò addirittura migliore di quella che il Gruppo Coats riusciva ad avere anche nel nuovo e performante impianto costruito in Cina. Inoltre, l’incidenza dei costi di produzione risultanti nel nuovo stabilimento Coats in Germania era meno della metà della media globale riscontrata nell’intero gruppo Coats.
Con il sistema Dos&Dye® 6000, interconnesso con il sistema di gestione ordini Coats, l’azienda fu in grado di evadere le forniture ai vari clienti in sole 72 ore, dal ricevimento della commessa alla spedizione della stessa.
Questa rapidità operativa permise alla Coats di eliminare qualsiasi magazzinaggio preventivo di filato tinto pronto per una spedizione rapida, il magazzinaggio era ritenuto necessario perché la domanda di consegne veloci era sempre più richiesta dalla loro clientela in quel momento.
La tintoria viaggiava su tre turni: il primo turno lavorava a pieno organico mentre nel secondo e nel terzo era presente una sola persona addetta esclusivamente al controllo di sicurezza.
Esisteva anche la possibilità di un controllo via remoto con collegamenti ai cellulari delle persone preposte che potevano in ogni momento monitorare l’intero sistema e ricevere avvisi ed allarmi di eventuali problemi di funzionamento.
Così la tintoria lavorava la notte, il sabato e la domenica senza la presenza di personale, procedendo alla tintura di tutto il materiale greggio presente sui parcheggi delle macchine di tintura e fino ad esaurimento dello stesso.
“UNA TINTORIA GESTITA DA FANTASMI”
Nel 2007 una giornalista di Melliand International (famosa rivista del meccanotessile ben conosciuta in Germania) si recò a Braunlinghen per visionare la tintoria in funzione e, volutamente, la visita ebbe luogo di sabato sera. In quel momento la tintoria era deserta, a luci spente, senza la presenza di alcun personale addetto, mentre i vari robot si muovevano autonomamente e automaticamente eseguendo ognuno il proprio compito, lampeggiando.
Tanto fu lo stupore e la sorpresa della giornalista, non avvezza a questi spettacoli in una tintoria, che nel suo articolo apparso nelle pagine di “Textilveredlung”, esordì con il seguente titolo: “FARBEN WIE VON GEISTERHAND” che tradotto in italiano suona pressappoco cosi: “UNA TINTORIA GESTITA DA FANTASMI”.
Leggi l’articolo su Melliand International
Data: 2003